Orti di montagna

Autore: Francesca Alti

L’orto domestico è il luogo dove crescono i prodotti che ci nutrono e ci curano ed oltre i 1.000 metri di altitudine è interessante scoprire quali generi, specialisti in sopravvivenza, sono i più adatti al clima rigido e all’ambiente difficile. La montagna è un contesto duro sia per le pendenze del terreno sia per le condizioni climatiche dove per la cura delle piante non è possibile rifarsi a regole standardizzate. Nell’orto di famiglia, poi, si lavora a mani nude, al massimo con piccoli attrezzi, ma mai con macchine agricole di grandi dimensioni. La pratica della coltivazione di un orto di casa è molto diffusa sul territorio valdostano e racchiude un alto valore di tradizione culturale e di mantenimento dell’ambiente rurale ed inoltre è un segnale di ripopolamento delle zone di montagna. Questa pratica infatti, soprattutto in tempi di crisi come questi, non viene abbandonata; questi piccoli terreni non si sono impoveriti né da un punto di vista di biodiversità né da un punto di vista estetico. Gli orti rivelano una comprensione diretta e pragmatica della natura, di cui vista, tatto e olfatto sono gli strumenti principali. Quella di chi coltiva è una conoscenza profonda e precisa della terra poiché perfettamente integrata nella vita di tutti i giorni.

Nella coltivazione di questi terreni montani viene mantenuta il più possibile l’integrità e la naturalezza del prodotto in quanto consumato dallo stesso produttore, e vengono seguite le regole naturali della stagionalità e della periodicità per la semina e per il raccolto. Nell’orto uomini e vegetali sono protagonisti allo stesso modo, ma separati, ed è proprio su questa relazione che si fonda il principio di questo progetto fotografico. Attraverso le immagini proposte dei giardini casalinghi insediati sopra i mille metri sul livello del mare, spesso posti su terreni scoscesi ed esposti alle intemperie proprie di certe quote, si racconta la biodiversità degli ortaggi e delle erbe che si possono trovare. Nelle foto gli orti sono sempre ben contestualizzati, in quanto pienamente influenzati dalle condizioni circostanti; e sempre affiancati dalla persona che se ne prende cura, in quanto in gran parte dipendenti da essa. Si racconta inoltre la cultura della terra che da sempre accompagna la storia dell’uomo, il prodotto del lavoro, della fatica e dell’amore di chi si prende cura di qualcosa e non l’abbandona.

sito dell’autore: www.francescalti.photo